Nel 2019 si festeggiano i 20 anni dell’euro, la moneta unica che entrò in vigore il 1 gennaio 1999 in undici Paesi dell’Unione Europea. Con l’introduzione dell’euro si completava il percorso verso la libera circolazione di capitali in Europa, l’istituzione di un’autorità monetaria comune e una politica monetaria unica nell’ambito della Bce. Oggi i Paesi facenti parte dell’unione monetaria sono 19, l’euro è la seconda divisa più importante a livello internazionale, dopo il dollaro, con oltre 60 Paesi che la utilizzano o vi collegano la loro moneta. Secondo il Presidente della Bce Mario Draghi l’euro è una “conseguenza logica e necessaria del mercato unico. Con l’euro è più facile spostarsi, commerciare ed effettuare transazioni all’interno della zona euro e con il resto del mondo. Vent’anni dopo abbiamo una generazione che non conosce altra valuta nazionale”
Con l’anniversario della moneta unica andranno però in pensione le banconote da 500 euro, stampate per la prima volta nel 2002. A partire dal 27 gennaio, infatti, tutte le banche centrali non potranno più diffonderla ad eccezione di Austria e Germania dove si continueranno a stampare fino al 26 aprile. L’utilizzo del taglio da 500 euro è sempre stato poco diffuso e molto problematico, soprattutto alla luce dell’inasprimento delle normative sull’antiriciclaggio. Guardato con diffidenza da consumatori e commercianti, nonostante sia il taglio meno contraffatto, è forse stato utilizzato più per usi legati ad attività illecite che dal grande pubblico dei cittadini europei. La lotta all’evasione e alla criminalità, oltre allo scarso utilizzo, sono sicuramente tra i motivi della fine dell’epoca dei biglietti viola.